La magia del Lago del Turano è già percepibile dalle sue limpide acque: con i suoi colori che ricordano il mare, la gemma del Reatino fa da specchio ai paesi caratteristici e borghi fantasma che vi si affacciano. Ecco il resoconto della nostra esplorazione.
I paesini arroccati, il Palazzo del Drago nel borgo fantasma, e le acque limpide dai colori del mare: questa è soltanto una parte di ciò che una visita al Lago del Turano può offrirti. Immerso nel suggestivo paesaggio della Valle del Turano, dal fiume omonimo che bagna quest’area della provincia di Rieti, il lago rappresenta una delle meraviglie ingegneristiche del Lazio, frutto di un ambizioso progetto di trasformazione idraulica realizzato nei primi decenni del XX secolo.
Ai giorni nostri, questo vasto bacino artificiale non è solo un’importante infrastruttura tecnica, ma anche una risorsa preziosa per il turismo e un punto di riferimento per la sostenibilità ambientale. Noi l’abbiamo visitato in estate, e abbiamo avuto modo di addentrarci meglio nella sua storia, oltre che di capire la portata dell’impatto che questo straordinario corpo d’acqua ha avuto sulla regione dell’Alta Sabina.
Se stai pensando di visitare il Lago del Turano, in questo articolo ti spieghiamo cosa abbiamo scoperto, imparato e apprezzato dalla nostra visita.
Cosa scoprirai…
- La storia del lago e della Valle del Turano
- I laghi gemelli: il Lago del Salto
- Il Lago del Turano è balneabile?
- Come arrivare al Lago del Turano
- I paesi vicini al Lago del Turano
- La nostra esperienza e i nostri consigli
La storia del lago e della Valle del Turano
La Valle del Turano è un’area geologicamente giovane, formata tra 5 e 3 milioni di anni fa, caratterizzata da un ricco patrimonio preistorico e protostorico, con insediamenti risalenti al bronzo medio, antico e al neolitico. Anticamente abitata da Etruschi e Sabini, l’area vanta numerosi resti archeologici, inclusa l’antica città di Tora, dove si presume sia avvenuta la martirizzazione di Santa Anatolia. Con l’inclusione nella IV Regione romana dopo la sconfitta dei Sabini, la valle visse una fertile fase di sviluppo, seguita però da un declino socio-economico dopo la Pax Romana.
La fine dell’epoca longobarda e l’arrivo dei Saraceni portarono alla costruzione di fortificazioni, segnando l’inizio dell’incastellamento – da cui si sviluppo l’antico borgo di Monte Antuni. Successivamente, la zona fu teatro di contese tra nobili locali e la Chiesa, che aveva interesse ad espropriare i signori locali. Il territorio fu così sottoposto a varie dominazioni fino alla Restaurazione, periodo in cui la regione affrontò ulteriori difficoltà economiche e sociali.
Fu nel periodo fascista che la Valle del Turano subì una profonda trasformazione, con l’avvio di progetti di bonifica e modernizzazione agricola e industriale voluti dal regime. La costruzione delle dighe del Turano e del Salto ,tra il 1936 e il 1939, fu quindi parte di un ampio progetto idroelettrico, e cambiò radicalmente il paesaggio della zona. Campi e villaggi, come Borgo San Pietro e parte di Castel di Tora, vennero irrimediabilmente sommersi.
La costruzione della diga
Nel 1939, la diga del Turano prima e quella del Salto dopo entrarono ufficialmente in funzione, e ricevettero la visita di Mussolini l’anno successivo. Tuttavia, la creazione del Lago del Turano segnò la fine delle tradizioni locali e di un’era storica per la regione. Gli abitanti assistettero alla distruzione delle loro case, e smontarono ciò che restava dei vecchi insediamenti ormai disabitati. L’ultimo raccolto e l’ultima vendemmia furono realizzati con le barche, non per la quantità di frutti, ma per preservare il ricordo di una tradizione millenaria ormai sommersa dalle acque del lago artificiale.
Ma se all’inizio la creazione della diga provocò un sostanzioso boom economico, fu anche lo scossone della Seconda Guerra mondiale a provocare un forte arresto nello sviluppo dei paesi del Turano. Sempre durante la guerra, inoltre, la zona dovette subire un bombardamento sul Ponte di Castel di Tora, e il traffico di uomini e mezzi durante la ritirata dei nazisti tedeschi.
Oggi, il Lago del Turano rappresenta un elemento fondamentale per il territorio della Valle, soprattutto dal punto di vista ambientale, economico e sociale. Si tratta infatti di una risorsa ambientale, dato che contribuisce alla regolazione idrica, prevenendo inondazioni e fornendo acqua per l’irrigazione e altri usi locali. L’area circostante è inoltre diventata habitat per diverse specie di flora e fauna, rendendo il lago un sito interessante anche dal punto di vista naturalistico.
Il lago è poi indubbiamente un’importante attrazione turistica: la sua bellezza naturale attira visitatori per attività come il trekking, la pesca e vari sport acquatici. Ma è anche patrimonio culturale e storico, poiché è il simbolo delle trasformazioni e dei sacrifici subiti dalle comunità locali per la sua realizzazione, oltre che un elemento identitario per gli abitanti della valle. Infine, diviene un’importante risorsa economica dal momento che, oltre al turismo, il lago supporta le attività legate alla produzione di energia idroelettrica.
Se vuoi saperne di più sulla storia del lago e della Valle, ti consigliamo assolutamente una visita guidata della zona, generalmente abbinata a un’escursione di mezza giornata. Sono diverse le associazioni che si occupano di organizzare questo tipo di gite, come Camminando con, quella a cui ci siamo affidate noi. Giovanni, la nostra guida per quel giorno verso il Borgo di Monte Antuni, ci ha infatti spiegato moltissimi approfondimenti sulla zona, sul lago, sulla sua storia e sui borghi attorno a questo meraviglioso specchio d’acqua. Un’esperienza piacevolissima e molto educativa, che consigliamo assolutamente di provare.
I laghi gemelli: il Lago del Salto
Chiamati anche i laghi gemelli, il Lago del Turano e il Lago del Salto condividono la stessa origine. Non a caso, oltre ad essere stati realizzati nel contesto di un’imponente serie di opere idrauliche finalizzate alla bonifica della Piana Reatina, i due laghi sono collegati tra loro da un canale artificiale sotterraneo di 9 km, ed entrambi alimentano la centrale idroelettrica di Cotilia.
I due laghi sono parte di un ampio sistema di gestione delle acque e di produzione di energia. Le acque del Lago del Turano vengono convogliate attraverso il canale sotterraneo, scavato nel Monte Navegna, verso il Lago del Salto, regolando la quantità d’acqua presente nei bacini a seconda delle necessità idriche e della produzione energetica.
Il Lago del Turano è balneabile?
Durante la nostra visita, abbiamo sentito spesso porre questa domanda alla guida che ci accompagnava. La risposta è sempre stata “Sì!”, elargita con un certo grado di enfasi, orgoglio e soddisfazione. In effetti, il Lago del Turano non è soltanto balneabile, ma ricorda in qualche modo una piscina a cielo aperto. E i suoi colori – meravigliosi in agosto, periodo della nostra visita – ricordavano assolutamente quelli del mare: dal turchese al verdino, fino al blu profondo. E i pesci! Da quelli più grandi che non nuotano volentieri fino a riva – il lago di presta benissimo alla pesca, con diverse specie introdotte artificialmente dall’uomo, e si presta in particolare modo al carpfishing – a quelli più piccoli che coraggiosamente si affacciano fino alle sponde, a volte avvicinandosi ai bagnanti.
Non a caso, dunque, il Lago può essere goduto in pieno relax a nuoto, ma anche con natanti e con sport acquatici. Si possono noleggiare barche, pedalò, o affidarsi alle guide locali che offrono giri turistici attorno alle isolette e nei pressi degli scorci più belli del lago. Sono diversi inoltri i punti del lago che offrono spiagge attrezzate, con ombrelloni e lettini e pedane acquatiche per fare giocare i più piccoli.
Ti piacerebbe esplorare🌟altri luoghi?
Come arrivare al Lago del Turano
Per arrivare al Lago del Turano da Roma, ci sono diverse opzioni di trasporto. In auto, puoi prendere l’autostrada A24 in direzione L’Aquila/Teramo, uscire al casello di Carsoli-Oricola e seguire le indicazioni per Turano, percorrendo la strada provinciale SP34a fino al lago. In alternativa, se parti da Roma Nord o dalla zona Tiburtina, puoi prendere la via Salaria (SS4) in direzione Rieti, svoltare a destra all’altezza di Osteria Nuova seguendo le indicazioni per Poggio Moiano e poi per Turano, e infine seguire le indicazioni per il lago. Il viaggio in auto dura circa un’ora e mezza, a seconda del traffico.
Se preferisci utilizzare i mezzi pubblici, puoi prendere un treno dalla stazione di Roma Tiburtina o Roma Termini in direzione Pescara o L’Aquila e scendere alla stazione di Carsoli. Un’altra opzione è prendere un treno in direzione Terni e scendere a Poggio Mirteto. Da entrambe le stazioni, puoi poi prendere un autobus locale che porta ai paesi intorno al Lago del Turano, come Castel di Tora o Colle di Tora. Il tempo di percorrenza varia a seconda delle coincidenze, ma generalmente è intorno alle due o tre ore. Inoltre, l’azienda di trasporto Cotral gestisce autobus che collegano Roma con le aree circostanti. Puoi prendere un autobus da Roma Tiburtina verso Rieti o Torricella in Sabina e poi un altro autobus locale verso il Lago del Turano.
Ti consigliamo sempre di verificare gli orari degli autobus e dei treni, specialmente nei fine settimana o nei giorni festivi, poiché potrebbero essere meno frequenti. Ad ogni modo, il viaggio in auto è generalmente il modo più rapido e conveniente per raggiungere il lago, soprattutto se hai intenzione di visitare i paesi lungo le sue rive, o altri eventuali punti di interesse nelle sue vicinanze.
I paesi vicini al Lago del Turano
Attorno al lago sorgono diversi borghi caratteristici, che meritano senz’altro una visita quando si capita in zona. Tra i paesi vicini al Lago del Turano più famosi si contano sicuramente Castel di Tora e Colle di Tora. Si affacciano entrambi sul lago uno difronte l’altro, ed entrambi offrono delle suggestive viste panoramiche. Castel di Tora si trova più in alto rispetto a Colle di Tora, situato su una collina a circa 600 metri d’altezza e poco distante dall’antico borgo di Monte Antuni, ormai abbandonato.
Sul lato più a sud del lago, invece, si trova Paganico Sabino, mentre Ascrea è un piccolo comune adagiato sulle pendici scoscese della Monte Navegna, che offre una vista unica del lago. Situato nelle vicinanze dello specchio d’acqua, più a nord, vi è invece Posticciola, una piccola frazione di Rocca Sinibalda (già famoso per il suo castello e la sua storia), dove è possibile visitare un caratteristico museo diffuso delle tradizioni contadine, e ammirare i murales realizzati sulle pareti delle case lungo le vie cittadine.
I centri storici di questi paesi, similmente a quelli dell’intera regione della Sabina, hanno la caratteristica di ricordare dei presepi, essendo composti di piccole case in pietra addossate l’una all’altra. Oltre a una passeggiata diurna, meritano perciò una visita anche la sera, soprattutto nei punti più panoramici, così da ammirarli affacciati sul lago mentre illuminano poeticamente lo specchio d’acqua).
La nostra esperienza e i nostri consigli
Se hai voglia di fare una gita al lago del Turano, ti raccontiamo la nostra esperienza e ti diamo qualche consiglio per organizzarti al meglio.
Quando andare al Lago del Turano
Il periodo migliore per visitare il Lago del Turano dipende dalle attività che desideri fare. Durante l’estate, il lago è ideale per praticare sport acquatici o semplicemente per rilassarsi all’aria aperta, magari facendo un bagno. Poiché non ci sono molte aree ombreggiate lungo le rive, è consigliabile portare un ombrellone. In alternativa, puoi optare per le spiagge attrezzate della zona. L’estate è anche un ottimo momento per il campeggio, sia con tenda che con camper, grazie alle aree appositamente predisposte che ti permetteranno di godere della natura in totale tranquillità.
L’estate è forse meno indicata per le lunghe escursioni e le sessioni di trekking, date le temperature. In questo caso l’ideale sarebbe andare in primavera o in autunno. Noi abbiamo visitato la zona ad agosto, e il caldo si è purtroppo fatto molto sentire durante le camminate. Nulla, ovviamente, che un bel bagno rinfrescante al lago non sia stato in grado di risolvere.
Se sei amante del foliage, invece, l’autunno è la stagione perfetta per te: potrai infatti ammirare un tripudio di colori che si rifletterà sulle acque cristalline del bacino. Attenzione però: in questa stagione il volume d’acqua tende ad aumentare, e alcune zone della riva potrebbero non essere accessibili per delle passeggiate.
Cosa fare e cosa mangiare
Assolutamente consigliato partecipare alle visite guidate, poiché le guide locali offrono spiegazioni dettagliate e appassionate sulla storia e le tradizioni del luogo. In particolare, consigliamo almeno la visita al Borgo di Monte Antuni, il cui accesso è situato poco prima del bivio per Castel di Tora. Le visite sono organizzate da associazioni del posto, e sono adatte sia per le famiglie con bambini piccoli che per chi viaggia con i propri animali domestici. Per esplorare il lago in autonomia e ammirare la vegetazione, si possono invece noleggiare SUP o kayak. Sono disponibili anche corsi di vela e wake board. Per i più piccoli, ci sono fattorie didattiche con animali come asini e cavalli. Inoltre, è possibile praticare pesca sportiva e, se le condizioni lo permettono, anche parapendio.
La zona si presta anche per gli amanti dei road trip, con le strade (e i fuoristrada) che saranno sicuramente apprezzate dai motociclisti. Infine, il nostro consiglio è di non concentrarvi soltanto sul lago, ma di visitare almeno uno dei borghi che si affacciano sulle sue sponde – soprattutto se si vuole assaggiare la deliziosa cucina locale, autentica e di territorio, fatta di ingredienti genuini e tipici di questi luoghi. Imprescindibile, in questo caso, mangiare un bel piatto di fettuccine ai fughi porcini e il pescato del giorno, ma possiamo trovare anche molti piatti a base di selvaggina, tartufo, salumi e legumi. Basta solo aprire il menu e lasciarsi ispirare!