Il Paese delle Fiabe è un invito alla vita: intervista al fondatore Alessandro Chiovelli

Il Paese delle Fiabe è un invito alla vita intervista al fondatore Alessandro Chiovelli
Il Paese delle Fiabe è un invito alla vita intervista al fondatore Alessandro Chiovelli

“Le cose belle accadono se non molli mai, proprio proprio mai” recita uno dei più di 60 murales che oggi adornano Sant’Angelo di Roccalvecce, conosciuto come il Paese delle Fiabe. Abbiamo già esplorato la storia dei murales di Sant’Angelo, la scintilla che ha innescato una vera e propria rinascita culturale, salvando questo piccolo borgo dall’oblio che purtroppo minaccia molti altri paesini italiani.

A rendere possibile questo miracolo è stato un gruppo di abitanti: Alessandro, Gianluca, Paola, Ludovico ed Egle. Uniti nella loro visione, hanno fondato un’associazione e ridato vita al paese. Ce ne ha parlato proprio Alessandro Chiovelli, uno dei protagonisti di questa straordinaria trasformazione, durante una recente intervista.

Intervista ad Alessandro Chiovelli, dell’Associazione ACAS

Il Paese delle Fiabe intervista Alessandro Chiovelli - Fantaghirò
Il Paese delle Fiabe, intervista ad Alessandro Chiovelli – Fantaghirò di Giò Mantis

Valeria Girardi: Sant’Angelo è conosciuto come Sant’Angelo di Roccalvecce. Può spiegare il legame storico tra il paese e Roccalvecce?

Alessandro Chiovelli: Sant’Angelo nasce come Sant’Angelo di Roccalvecce perché a Roccalvecce esisteva un marchese, le cui terre comprendevano anche quelle di Sant’Angelo. I contadini che lavoravano queste terre abitavano qui. Perciò, il paese ha storicamente solo la fontana e la chiesina di San Michele Arcangelo. Era praticamente un paese morto, una frazione di Viterbo abbandonata a se stessa.

Valeria Girardi: Com’è nata l’idea di ridare vita a Sant’Angelo?

Alessandro Chiovelli: Nel 2015 io e Gianluca ci siamo chiesti se questo paese potesse assumere un’identità nuova. Volevamo creare qualcosa di importante, qualcosa che piacesse a tutti. Inizialmente è stata una scelta pensata, ma soprattutto una scommessa. Gli ho detto: “Non possiamo costruire un castello, ma l’arte può rendere qualcosa a Sant’Angelo, perché credo fortemente nell’arte”. Non sono un artista, ma l’arte mi ha sempre incuriosito e appassionato. Così ho proposto a Gianluca di trasformare Sant’Angelo in un museo a cielo aperto con la street art, dato che il paese non aveva vincoli paesaggistici particolari.

Valeria Girardi: La scelta del tema delle fiabe per i murales è stata casuale o c’è stata una riflessione dietro?

Alessandro Chiovelli: Siamo stati un anno a riflettere su questa cosa, perché dovevamo trovare un tema che entrasse nel cuore di tutti, e non era facile. Sembrava facile, ma non era facile. Casualmente, un giorno che ci siamo ritrovati tutti a pranzo, l’idea della mia compagna fu quella delle fiabe. “Perché non fate le fiabe con la street art?” E così è stato. E da un’idea così genuina è nata una cosa altrettanto genuina. Le fiabe effettivamente entrano le cuore di tutti. Ognuna ha la sua mitologia, e ognuno di noi ha la sua fiaba dentro il cuore. Io abito alla casa con il murale di Peter Pan, con la dedica a Laura, mia sorella. Una dedica molto importante. Però sono innamorato fin da piccolo del Soldatino di Piombo, forse perché mi è rimasta impressa la storia fin da quando l’ho letta.

Valeria Girardi: Come è stato il percorso, da quell’idea iniziale fino alla realizzazione del progetto?

Alessandro Chiovelli: Questa cosa ci ha fatto sbocciare. Ha fatto sbocciare un qualcosa di molto importante, tanto che alla fine abbiamo sottoscritto un progetto, inizialmente provvisorio, che poi Gianluca ha presentato a Viterbo. E ce l’hanno accettato. E così ci siamo incamminati in questo invito alla vita. Perché la vita a volte è pesante, è un bell’impegno, ma tu devi portare la bandiera in modo che tutte le pedine si incastrino bene.

Dopo che ci hanno approvato il progetto, siamo subito partiti dal murale di Alice. Abbiamo messo i soldi con l’associazione, e in tutto questo cammino ci siamo autofinanziati. Io ho scoperto che anche il privato era interessato a darci una mano, tanto che un negozio ha finanziato l’artista Giusi Guerriero, con la sua opera de La Bella e la Bestia. Del resto i fondi pubblici non ci sono, non abbiamo partecipato a bandi. Alla fine ci siamo accorti che abbiamo scritto un libro. Perché ogni pezzo ha una sua storia. Alice era una casa rimasta chiusa, e ora è diventata una casa vacanze, con i volti veri dei bambini di Sant’Angelo. Ma quest’idea è piaciuta anche alle artiste stesse (tutte donne n.d.r.), che sono arrivate con delle opere come Mary Poppins, Dorothy e il mago di Oz, Crudelia de Mon. Ci sono personaggi veri dentro la rivisitazione delle ragazze.

Il Paese delle Fiabe intervista Alessandro Chiovelli - Peter Pan
Sant’Angelo, il Paese delle Fiabe – Peter Pan di Tina Loiodice

Valeria Girardi: Ci puoi parlare di qualche momento particolarmente significativo durante la realizzazione di questo progetto?

Alessandro Chiovelli: In questi ultimi mesi sono stato con l’adrenalina a 3000, proprio perché abbiamo inaugurato sia il murale della Regina delle Nevi che questo di Trilli, che un anno fa abbiamo proposto a Margot, e di cui io mi sono innamorato. Questa bambina che esce da un bosco buio, e che diventa la Trilli di tutti, con un lume di candela che la illumina. Margot è stata meravigliosamente brava. Pensa che è stata qui qualche giorno, è arrivata persino al pianto all’inizio, perché non riusciva a trovare un filo che la conducesse a quest’opera. Ha fatto due bozze della bambina, alla fine guarda che meraviglia che ha trovato. E il volto è di una bambina del paese. Greta, la bambina, è ancora al settimo cielo.

Ma un altro fatto importante riguarda l’opera proposta da Sabina Guidotti, realizzata anche grazie alle aziende private. Basato proprio su un suo libro per bambini, una fiaba attuale “Un occhio verde e un occhio blu”, il murale è una pagina scelta da me, presa proprio dal suo libro. La casa editrice Minerva ha finanziato con l’associazione “Una cuccia per la vita” quella pagina che io ho scelto. È stata rivisitata su ceramica, ed è tutta fatta a mano.

Valeria Girardi: Hai accennato a una storia personale molto toccante legata a questo progetto. Vuoi condividerla?

Alessandro Chiovelli: Sì, è una storia che mi sta molto a cuore. Laura, mia sorella, che ha prestato il volto alla luna di Peter Pan, si è tolta la vita nel novembre del 2017. È stato un momento molto difficile per me, ma non ho voluto abbandonare il progetto. Dopo otto giorni dalla tragedia, non ho strappato il progetto, ma mi sono rialzato e incamminato in questa via che mi ha offerto la vita. Dalla prima opera siamo arrivati alla 68esima, con 30 ragazze da tutto il mondo.

Il murale di Peter Pan è nato anche grazie a Simona. Un giorno viene qui da noi, bussa, e mi fa una sorpresa: “Ci sto. State facendo una cosa meravigliosa per Sant’Angelo. Laura deve stare qui con noi”. Ha lasciato un foglio al bar, ed è successo il miracolo: dopo 20 giorni si presenta con una busta con 1200 euro, soldi lasciati in offerta dai turisti, e che sono serviti per fare Peter Pan. Simona ha anche proposto questa scala, con una frase di Peter Pan che è meravigliosa, e che voleva far fare all’artista coinvolta (Tina Loiodice, n.d.r.). Ma io ho insistito affinché la facesse proprio lei, dove Laura saliva sempre. Si chiama “La scala dei sogni”.

Valeria Girardi: Quali sono i progetti per il futuro di Sant’Angelo?

Alessandro Chiovelli: Il mio desiderio è continuare a far crescere questo progetto, coinvolgendo nuove artiste da tutto il mondo. Ho già contattato altre ragazze, una da Londra, un’altra da Rotterdam, e una da Valencia. Voglio che Sant’Angelo continui a essere un luogo di ispirazione, un museo a cielo aperto dove l’arte e le fiabe si incontrano per emozionare chiunque lo visiti.

Valeria Girardi: Come avviene il contatto con le artiste che partecipano al progetto? Le contattate voi direttamente?

Alessandro Chiovelli: Sì, le contatto io personalmente. Abbiamo avuto la fortuna di accogliere artiste straordinarie, come Giò Mantis, che è venuta dal Messico, e Margot, anche lei dal Messico ma con radici francesi. Margot ha già realizzato opere come la mitologia di Androclo e il Leone. Tuttavia, un grande contributo viene anche dai proprietari delle case. Ad esempio, la Piccola Fiammiferaia e la Regina delle Nevi di Vera Bugatti sono state finanziate direttamente dai proprietari. L’associazione ACAS ha giocato un ruolo fondamentale, coprendo le spese per ospitare le artiste, i materiali, i colori e tutto il resto.

Valeria Girardi: Ci racconti di un’opera in particolare che vi ha colpito?

Alessandro Chiovelli: Una delle opere più significative è quella donata da Daniela Lai, un mosaico composto da 42 mattonelle, che rappresenta una vecchia foto del paese e che è stato collocato davanti alla chiesina. Quest’opera ha vinto un premio con ben 4000 voti e Daniela ce l’ha regalata. È un lavoro di grande valore, non solo artistico ma anche simbolico.

Alessandro Chiovelli sul futuro del Paese delle Fiabe: altri progetti in cantiere

Il Paese delle Fiabe intervista Alessandro Chiovelli - La Casetta di Trilli
Il Paese delle Fiabe intervista Alessandro Chiovelli – La Casetta di Trilli

Valeria Girardi: Come si sta evolvendo il progetto? Continuerete su questa strada?

Alessandro Chiovelli: Il nostro obiettivo è quello di continuare. Stiamo già lavorando su nuove facciate e nuove opere. Con Gianluca, abbiamo deciso di ampliare il progetto includendo anche delle statue.

Valeria Girardi: Abbiamo notato, infatti, la statua di Alice all’ingresso del paese, anche la Spada nella Roccia e alcune panchine artistiche…

Alessandro Chiovelli: Esatto, ma non ci fermeremo qui. Vorremmo introdurre statue realizzate con materiali diversi, come legno e ferro, sempre ispirate al mondo delle fiabe, delle leggende e dei miti. I proprietari della casa della Piccola Fiammiferaia hanno avuto l’idea di collegare il loro murale con quello di Don Chisciotte, creando un vero mulino a vento sulla terrazza della casa. Queste sono tutte idee che nasceranno gradualmente, con il tempo e la passione.

Valeria Girardi: Sembra un progetto pieno di vita e futuro.

Alessandro Chiovelli: Comune permettendo.  Faccio infatti un appello anche al comune di Viterbo e alla sindaca Chiara Frontini, che ci è sempre stata vicina e ci ha supportato fin dall’inizio, anche quando era consigliera. Grazie a lei, abbiamo potuto collaborare con progetti come Erasmus+ e Prometheus, che hanno portato a opere come il murale di Fantaghirò e il Libro della Giungla. Il supporto del comune è fondamentale per continuare a far crescere questo progetto.

Valeria Girardi: Abbiamo parlato di artiste internazionali come Giò Mantis. Qual è stato il loro impatto sul progetto?

Alessandro Chiovelli: Giò Mantis è stata una vera scoperta. Venendo dal Messico, ha portato con sé non solo la sua arte, ma anche la cultura e la freschezza che hanno dato nuova vita al paese. Ogni artista che arriva arricchisce Sant’Angelo in modi che non avremmo mai potuto immaginare.

Valeria Girardi: Grazie per questa bella intervista, Alessandro.

Alessandro Chiovelli: Grazie a voi, e grazie anche a tutti coloro che ci sostengono. Voglio ringraziare apertamente, di cuore, tutti i gruppi che sono venuti e hanno lasciato un’offerta, dopo che noi abbiamo raccontato la nostra storia. La damigiana lasciata qua fuori ha fatto da raccolta fondi. Grazie a tutti, a tutti i bambini, a tutti coloro che hanno lasciato 5 euro o anche 5 centesimi. Noi abbiamo rifinanziato tutto. Anche grazie a La casetta di Trilli, che abbiamo aperto come punto informazione ufficiale dell’associazione. Anche solo un magnete venduto per noi è una ricchezza importante.

I murales di Sant’Angelo sono un invito alla vita

Il Paese delle Fiabe intervista Alessandro Chiovelli - Don Chisciotte
Sant’Angelo, il Paese delle Fiabe – Don Chisciotte di Manuela Merlo

Riscoprire un’identità attraverso una storia è una delle forze più potenti che possiamo conoscere. Le storie, come dicono i nativi americani, fanno parte di noi, scorrono nel nostro sangue. Anche quando l’identità sembra svanire, spegnersi o andare perduta, una nuova storia può nascere, ed è capace di ridare vita a ciò che sembrava destinato a morire.

Sant’Angelo, un borgo che sembrava sull’orlo dell’oblio, ha ritrovato la sua vitalità grazie all’arte e alla passione di chi ha creduto in un sogno. È una storia nella storia, che dimostra come la rinascita possa avvenire anche nei luoghi più inaspettati, e come la bellezza possa emergere anche dalle situazioni più difficili.

Sant’Angelo, però, non è solo un esempio di rigenerazione urbana, quando anche l’emblema di un messaggio molto importante: l’importanza di preservare la memoria storica per le nuove generazioni. È essenziale che le storie e le tradizioni non vengano dimenticate ma tramandate ai giovani, coinvolgendoli attivamente nella valorizzazione del territorio. Solo così questi luoghi di memoria potranno continuare a vivere, arricchendo il futuro con la forza delle loro radici. E noi della redazione, a questo messaggio, ci crediamo fermamente.

PUBBLICATO IL 4/09/2024

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Valeria Girardi

Dal cognome veneto e dal sangue marchigiano, sono nata e cresciuta a Roma. Giornalista e traduttrice, amo scrivere, raccontare e viaggiare. Sempre pronta a esplorare luoghi insoliti e non convenzionali, quando si tratta di partire non mi tiro mai indietro. I road trip, i viaggi in treno e le destinazioni immerse nella natura sono ciò che più preferisco.

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