Ammirare un Moai originale in Italia? Ecco come farlo a Vitorchiano

Il Moai di Vitorchiano è un’attrazione unica nel suo genere, sia in Italia che nel mondo. Scopriamo insieme la sua storia e come visitarlo.

moai di vitorchiano
Il Moai di Vitorchiano, un esemplare unico nel suo genere – foto di Valeria Girardi

La prima cosa che salta alla mente quando si pensa all’Isola di Pasqua è probabilmente quell’immensa distesa di statue monolitiche giganti, interrate fino al collo. Uno spettacolo senz’altro suggestivo tipico di Rapa Nui, dove sia nell’entroterra che a ridosso delle spiagge e delle coste è possibile scorgere e ammirare dei busti giganti dall’aspetto autoritario.

Ecco, proprio questi busti scolpiti nella pietra sono chiamati Moai, e potrebbe forse sorprendervi il fatto che non siano in realtà una prerogativa esclusiva dell’isola cilena. Anche in Italia, infatti, è possibile ammirare un vero e autentico Moai – e nemmeno troppo lontano da Roma.

Il Moai di Vitorchiano: storia e significato di un pezzo unico al mondo

Il Moai di Vitorchiano
Il Moai di Vitorchiano fu realizzato secondo la tradizione autentica – foto di Valeria Girardi

Vitorchiano, un affascinante borgo medievale nel Lazio, è infatti noto non soltanto per la sua particolarità storica e culturale, quanto anche per un’attrazione davvero unica: un Moai autentico dell’Isola di Pasqua. Questo enigmatico monumento, situato nell’area verde a nord-est del centro storico, rappresenta un sorprendente legame tra l’Italia e l’Isola di Pasqua, offrendo ai visitatori una finestra su una delle culture più misteriose e affascinanti del mondo.

I Moai sono imponenti statue monolitiche che caratterizzano Rapa Nui, un’isola del Cile situata nel Pacifico meridionale. Scolpite tra il XIII e il XVI secolo dagli abitanti dell’isola, queste statue sono ritenute rappresentazioni deificate degli antenati, il cui scopo era proteggere i villaggi e sorvegliare l’isola dall’alto delle piattaforme chiamate Ahu. I moai, che variano in altezza tra i 5 e i 10 metri, sono un elemento distintivo dell’isola, con un numero inizialmente stimato di 638, poi aumentato a 887 in diverse ricerche condotte successivamente sull’isola.

Nonostante numerosi studi, tuttavia, il loro scopo preciso rimane incerto. Le statue sono tutte rivolte verso l’interno dell’isola e si ritiene possano rappresentare capi tribù indigeni morti, secondo una credenza popolare che suggerisce fossero un mezzo per permettere ai vivi di prendere contatto con il mondo dei morti. Il trasporto di queste enormi statue avveniva a volte per svariati chilometri, spesso spesso senza nemmeno che si riuscisse a raggiungere il luogo prefissato. Questo spiega la presenza di alcune statue abbandonate e spezzate sparse per l’isola. Secondo quanto viene riportato dagli studi e dalle ricerche condotte sul campo, pare che gli abitanti di Rapa Nui riuscissero a trasportare queste gigantesche sculture sfruttando giochi di baricentro, facendole quasi “camminare da sole”.

Come è possibile allora che un Moai autentico sia giunto fino in Italia? La storia è in realtà molto particolare. L’esemplare monolitico presente a Vitorchiano, infatti, è nato in realtà da una “trovata pubblicitaria” degli anni ’90.

La costruzione del Moai di Vitorchiano: un successo inaspettato

La storia del Moai
La storia del Moai – foto di Valeria Girardi

Nel 1990, un evento straordinario portò alla creazione del Moai di Vitorchiano, scolpito direttamente sul posto dalla famiglia Atan, composta da 19 persone provenienti da Rapa Nui. L’iniziativa nacque grazie alla trasmissione televisiva Rai “Alla ricerca dell’Arca” del giornalista Mino d’Amato, attraverso la quale si voleva promuovere il restauro dei Moai sull’Isola di Pasqua. Per poter realizzare il progetto era necessario però ricavare una pietra simile a quella di Rapa Nui e Vitorchiano, con la sua pietra vulcanica Peperino, risultò essere proprio il luogo ideale.

A seguito di un accordo tra la Rai, l’Amministrazione Comunale con il sindaco Ricci e la cava di Peperino Anselmi, nel gennaio 1990 la famiglia Atan costruì un Moai utilizzando le stesse tecniche tradizionali e la stessa devozione dei loro antenati maestri artigiani, sfruttando asce e pietre. Questa statua rappresenta l’unica scultura Moai di dimensioni originali presente al di fuori dall’Isola di Pasqua.

Una volta terminata dopo qualche mese dall’avvio del progetto, la statua (alta circa 6 metri e pesante circa 30 tonnellate) venne inizialmente collocata al centro del piazzale Umberto I, dove vi rimase da febbraio 1990 fino al 2007, quando venne temporaneamente trasferita in Sardegna a Villanovaforru per una mostra di arte precolombiana nel Museo del Territorio “Sa Corona Arrubia”. Dopo nove mesi, il monolite tornò a Vitorchiano e fu posto nella sua attuale posizione, ovvero presso Largo Padre Ettore Salimbeni, nell’area camper del comune che si affaccia sul suggestivo belvedere del “borgo sospeso”.

Stilisticamente, il Moai di Vitorchiano è una fedele riproduzione degli originali che è possibile ammirare sull’Isola di Pasqua. I maestri artigiani Atan hanno scolpito, similmente ai monoliti di Rapa Nui, un monumento dai tratti duri, semplici e lineari, con un busto appena accennato. In particolare, la figura indossa un Pukapo (il copricapo tradizionale) composto da due blocchi di peperino più rossiccio. La faccia è allungata, le mani hanno dita lunghe e affusolate, con i pollici leggermente rivolti verso l’alto, e l’ombelico molto marcato vuole rappresentare simbolicamente un “centro”. Anche per questo, la credenza vuole che toccarlo porti fortuna.

Nella sua solenne posa, il Moai guarda immobile verso il borgo di Vitorchiano. Secondo i costruttori, la scultura è in grado di portare prosperità al luogo che osserva, a patto che non venga mai spostata; rimuoverla dal punto in cui è stata originariamente scolpita, infatti, potrebbe al contrario provocare sciagure.

Il Moai oggi: cosa sapere prima della visita

la pietra vulcanica Peperino, materiale del Moai di Vitorchiano
La pietra vulcanica Peperino – foto di Valeria Girardi

Ad oggi, il Moai di Vitorchiano è diventato una delle principali attrazioni turistiche di Vitorchiano. Grazie alla sua particolarissima storia, al suo imponente aspetto e al suo profondo significato, rappresenta un vero e proprio simbolo di dialogo interculturale e di amicizia tra popoli lontani. Oltre a voler consolidare un fertile legame tra la cultura italiana e quella di Rapa Nui, la scultura sottolinea soprattutto l’importanza e il rispetto per le tradizioni. Inoltre, la sua presenza in un borgo italiano diventa l’esempio concreto di come l’arte possa superare confini geografici e culturali, e unire così persone di paesi apparentemente molto distanti tra loro. Anche per questo vi consigliamo caldamente la visita: potete farlo gratuitamente durante tutto l’anno, magari in aggiunta a una bella gita fuori porta a Vitorchiano – oltre che nei suoi dintorni. Scaricando il nostro itinerario gratis, potrete organizzare l’esperienza in tutta comodità e praticità.

INFO E CONTATTI

Il Moai di Vitorchiano

📍Area Sosta Camper Comunale
Strada Provinciale 23 della Vezza, 19, 01030
Vitorchiano VT

🥾 Facilmente raggiungibile a piedi direttamente dal borgo.

🎫 L’accesso al Moai è gratuito e il monumento è visibile tutto l’anno.
È consigliabile informarsi presso l’Ufficio Turistico locale per eventuali visite guidate che offrano approfondimenti storici e culturali.

Sito Ufficiale del Comune di Vitorchiano
Ufficio Turistico
Piazza Sant’Agnese – Vitorchiano (VT) 01030
tel. 0761 37371

PUBBLICATO IL 12/07/2024

Seguici per altre ispirazioni🌟

Valeria Girardi

Dal cognome veneto e dal sangue marchigiano, sono nata e cresciuta a Roma. Giornalista e traduttrice, amo scrivere, raccontare e viaggiare. Sempre pronta a esplorare luoghi insoliti e non convenzionali, quando si tratta di partire non mi tiro mai indietro. I road trip, i viaggi in treno e le destinazioni immerse nella natura sono ciò che più preferisco.

Articoli consigliati