Se non ci siete ancora stati, ecco l’esperienza personale di qualcuno che ha visitato il Romics più volte e ha fatto da cosplayer: tra curiosità, emozioni e piccoli difetti, questa è la nostra recensione.
Il Romics è una delle più grandi e celebri fiere italiane dedicate al mondo del fumetto, dell’animazione, del cinema, del gaming e della cultura pop. Si tiene due volte l’anno a Roma, attirando appassionati da tutta Italia per celebrare la creatività in tutte le sue forme.
Tra stand di editori, artisti indipendenti, sfilate di cosplay e anteprime esclusive, il Romics è un punto di incontro unico per fan e professionisti, un evento che fonde tradizione e innovazione in un’atmosfera carica di entusiasmo e fantasia.
Si tratta, in effetti, di un tipo di evento a cui almeno una volta nella vita consiglio di partecipare, proprio per la sua bizzarria e unicità. Non capita tutti i giorni di trovare un tale assortimento di costumi, nerd e oggetti da collezione.
Ma cosa rende il Romics così speciale? E quali sono i suoi aspetti meno brillanti? Questo è il racconto, più che una recensione, di una persona che, con oltre un decennio di partecipazione alle spalle, ha vissuto il Romics da visitatore e persino da cosplayer.
Romics, un’esperienza personale: tra stupore iniziale e fascino dei dettagli
La prima volta che varchi la soglia del Romics, l’impressione è travolgente. Ti ritrovi in una sorta di carnevale futuristico, dove ogni angolo è occupato da colori, suoni e volti entusiasti.
Ricordo ancora la sensazione di sorpresa entrando nei grandi padiglioni di Ponte Galeria: file interminabili di stand, ciascuno ricco di articoli legati a fumetti, anime e videogiochi, spesso anche di nicchia. La fiera ti catapulta in un mondo fatto di gadget di ogni tipo, da poster e action figure a fumetti rari e videogiochi in anteprima.
Uno dei miei ricordi più vividi è legato alla possibilità di provare in anteprima il gioco Pokémon X, un’esperienza che mi fece sentire un vero pioniere del gaming. È difficile descrivere l’euforia di quei momenti, un mix di nostalgia per l’infanzia e entusiasmo per le novità.
E, ovviamente, le prime visite al Romics sono state anche un’occasione per spendere senza freni: poster di The Legend of Zelda, action figure di Dragon Ball, e persino fumetti di Batman che cercavo da anni.
Ma il Romics non è solo un mercato; è anche un teatro vivente dove i visitatori sono spesso i protagonisti. I cosplayer, con i loro costumi dettagliati e colorati, animano la fiera, trasformandola in un luogo dove la fantasia prende vita.
Scattare foto con i tuoi personaggi preferiti è quasi una tappa obbligata, e per gli appassionati di giochi di carte come me, sfidarsi con altri duellanti a Yu-Gi-Oh! è un rito altrettanto importante.
Ma nel corso degli anni, questo stupore si è mantenuto? Onestamente non tanto.
La ripetitività: il tallone d’Achille dell’esperienza del Romics
Come accade per molte esperienze che si ripetono nel tempo, anche il Romics può perdere parte del suo fascino iniziale. Dopo aver partecipato a numerose edizioni, mi sono reso conto che l’offerta tende a essere spesso simile, con gli stessi stand e articoli presenti anno dopo anno. Questo, a lungo andare, può risultare monotono, soprattutto per chi non ha interesse a fare nuovi acquisti a ogni visita.
Inoltre, se in generale non si è molto propensi all’idea di fare acquisti, si perde parte del fascino della mostra.
Anche i cosplay, per quanto affascinanti, riflettono a volte una certa prevedibilità: tra un Super Mario e un Goku, le sorprese sono limitate, a meno che non emergano nuovi trend particolarmente popolari. Questo non toglie nulla all’entusiasmo generale, ma potrebbe far riflettere chi è in cerca di novità assolute.
Ma, proprio durante una delle mie ultime visite, ho avuto modo di vivere l’esperienza da un punto di vista completamente diverso: quello di un cosplayer!
Una nuova prospettiva: il Romics da cosplayer
Dopo diverse edizioni vissute da spettatore, ho deciso di cambiare prospettiva e partecipare al Romics come cosplayer. È stata un’esperienza che ha trasformato completamente il mio modo di vivere la fiera. Insieme alla mia ragazza, ho scelto di interpretare un personaggio che adoro e che si distinguesse dalla massa: Phoenix Wright, l’avvocato protagonista della serie Ace Attorney.
Preparare il cosplay è stato semplice ma divertente: un abito blu formale, una cravatta rossa e un cartellino con la scritta “OBIEZIONE!” creato con l’aiuto della mia fidanzata. Non avrei mai immaginato l’effetto che avrebbe avuto: una volta entrato in fiera, mi sono trovato al centro dell’attenzione. Decine di persone mi hanno fermato per scattare foto, facendo sì che, per un giorno, non fossi più “io”, ma il personaggio che rappresentavo.
Questa nuova veste ha reso la fiera completamente diversa. Non ero più un semplice spettatore che vagava tra gli stand già conosciuti, ma un protagonista attivo, parte integrante dell’atmosfera del Romics.
Ho riscoperto il divertimento puro e l’emozione di condividere la mia passione con gli altri. Essere un cosplayer è un’esperienza che consiglio a tutti, anche a chi non ha intenzione di investire troppo tempo o denaro in costumi complessi. Basta un po’ di creatività per vivere il Romics sotto una luce nuova.
Consigli per chi visita il Romics per la prima volta (o l’ennesima volta)
In questa recensione, oltre a raccontare la mia esperienza, voglio darvi anche qualche consiglio per vivere la fiera al massimo. Se non siete mai stati al Romics, il primo consiglio è quello di prepararsi a un’esperienza intensa e immersiva. Le file per entrare possono essere lunghe, quindi armatevi di pazienza e, se possibile, acquistate i biglietti online per risparmiare tempo. Dedicate almeno un’intera giornata all’evento: c’è tanto da vedere, e una visita frettolosa rischia di non rendere giustizia alla varietà di contenuti offerti.
Vuoi scoprire altri luoghi particolari?🌟
Per chi invece ha già partecipato a più edizioni, consiglio di provare qualcosa di diverso, come vivere la fiera da cosplayer o concentrarsi sugli eventi speciali, come le conferenze o le anteprime esclusive. Anche partecipare ai concorsi o provare giochi di carte e videogiochi può dare una nuova dimensione all’esperienza.
Romics, tirando le somme della nostra recensione
A conti fatti, la recensione credo parli chiaro: il Romics è una festa della creatività che, nonostante i suoi difetti, continua a richiamare migliaia di appassionati ogni anno. È un evento unico nel panorama italiano, capace di emozionare, sorprendere e, talvolta, anche stancare. Ma, come ogni grande evento, il suo valore dipende in gran parte da come lo si vive. Che siate visitatori per la prima volta o veterani curiosi di reinventare la vostra esperienza, per mia esperienza personale il Romics saprà comunque offrirvi qualcosa di speciale. Non resta che lasciarsi trasportare dalla magia di questo straordinario mondo nerd.
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PUBBLICATO IL 3/01/2025